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Nel mondo del food, poche aziende italiane incarnano il connubio tra tradizione e innovazione come Surgital. Nata nel 1982 a Lavezzola, in provincia di Ravenna, da un laboratorio artigianale di pasta fresca, oggi l’azienda è un player internazionale presente in oltre 60 Paesi.
Ma la vera sfida degli ultimi anni non si è giocata in cucina: si è giocata sul terreno del digitale.
A raccontarla è Chiara D’Angeli, Innovation, Web & Digital Specialist di Surgital, che dal 2019 guida un percorso di trasformazione digitale profondo e sistemico, unendo ERP, CRM, marketing automation e AI in un unico ecosistema coerente.
“Quando sono entrata in azienda,” racconta D’Angeli, “non esisteva una vera figura digital. Le attività erano gestite per lo più da agenzie esterne e si lavorava ancora molto su carta: e-mail stampate, archivi fisici, processi manuali.”
Un quadro comune a molte PMI italiane, dove l’abitudine prevale spesso sull’efficienza.
Dal SAP al CRM: la scintilla del cambiamento
Il punto di svolta arriva con l’introduzione di SAP. Da semplice sistema di controllo di gestione, si trasforma presto in una spina dorsale che collega la produzione ai flussi commerciali, gettando le basi per una cultura orientata ai dati.
A quel primo passo segue l’adozione di un CRM e di una business intelligence a supporto delle vendite, fino a costruire un sistema che collega ogni evento, campagna e relazione con il cliente.
“La trasformazione non è solo tecnologica,” sottolinea D’Angeli, “è un cambiamento di mentalità. Ogni nuovo strumento modifica il lavoro delle persone, e la resistenza è naturale. Ma quando ti siedi accanto ai colleghi, ascolti e costruisci insieme, allora il cambiamento diventa condiviso.”
Sperimentare, fallire, imparare
Uno dei principi guida del progetto è quello del “Fail Fast, Learn Faster”.
“Ogni nuovo flusso viene testato in piccolo,” spiega Chiara, “per capire se funziona davvero e se migliora la vita di chi lo usa. Solo dopo si estende a tutta l’azienda.”
Questa mentalità sperimentale ha permesso a Surgital di digitalizzare progressivamente processi complessi come la gestione eventi (oltre 400 l’anno), l’organizzazione delle fiere, la distribuzione dei materiali marketing e la raccolta dati dei contatti.
Oggi, grazie al CRM integrato con il DAM e il PIM, ogni informazione su clienti, prodotti e asset visivi è tracciata e accessibile, permettendo un recall post-fiera in 24 ore e una riduzione dei tempi operativi fino al 30%.
Un ecosistema digitale nel cuore del food
Il sistema oggi integra SAP, CRM, Marketing Automation, PIM e DAM, garantendo una visione omnicanale di ogni cliente e prodotto.
Il CRM dialoga con l’automazione marketing, il DAM aggiorna automaticamente le immagini prodotto, e il PIM gestisce le schede informative.
“Abbiamo creato un vero ecosistema digitale,” dice D’Angeli, “che ci permette di mantenere coerenza e velocità su tutti i canali.”
Il futuro: AI e connessioni tra ecosistemi
Guardando avanti, il prossimo passo sarà l’integrazione di intelligenza artificiale nei processi di assistenza clienti e automazione lead, fino ad arrivare — sogna Chiara — a connettere i sistemi di Surgital con i CRM dei clienti B2B.
“L’obiettivo è chiudere il cerchio informativo tra noi e chi distribuisce o utilizza i nostri prodotti. Solo così potremo costruire una relazione realmente data-driven.”
L’ingrediente segreto: empatia
Tra ERP e algoritmi, Chiara non dimentica il fattore umano: “Senza empatia e ascolto, nessun progetto di innovazione funziona. Le persone devono sentirsi parte del cambiamento, non vittime di un processo tecnologico.”
Il caso Surgital dimostra che anche un’impresa nata nella tradizione più autentica del made in Italy può diventare un laboratorio di innovazione, dove tecnologia e cultura aziendale evolvono insieme.
Un modello che altre aziende del settore – e non solo – farebbero bene a osservare con attenzione.