Indice
Nel marketing automotive qualcosa è cambiato. E non poco. Chi ancora lo immagina come un reparto che si limita a gestire pubblicità e volantini è rimasto fermo a un’altra epoca.
Oggi, come dimostra l’esperienza di Serena Schiavone, Responsabile Marketing di AD Motor, una concessionaria premium che tratta marchi come BMW e Mini, il marketing è il cuore pulsante della relazione con il cliente, dalla prima interazione digitale fino alla fidelizzazione continua.
Dal cartellone alla consulenza relazionale
Serena lavora da oltre vent’anni nella comunicazione e da quindici nel mondo automotive. Un tempo – racconta – il marketing era “la signorina che faceva la pubblicità”. Oggi è un ecosistema complesso, capace di raccogliere dati, interpretare segnali, progettare customer journey e personalizzare esperienze, in un settore che richiede altissima attenzione alla relazione.
Nel segmento premium, infatti, non si vende solo un prodotto, ma un sogno. E l’esperienza del cliente non termina con la firma del contratto: inizia proprio da lì.
Un marketing che ascolta, non solo parla
La grande svolta, secondo Schiavone, è l’ascolto. Il marketing automotive moderno non comunica più in modo unidirezionale, ma costruisce un dialogo continuo.
AD Motor ha introdotto indagini qualitative, interviste post-interazione, analisi dei feedback, e usa l’intelligenza artificiale per individuare segnali deboli e sentimenti non espressi in modo esplicito.
La tecnologia, in questo senso, non è solo un supporto, ma un alleato strategico. I sistemi AI analizzano le parole usate nei feedback, il tono, la coerenza con i dati precedenti, e avvisano quando qualcosa non torna. Un modo per “leggere tra le righe” ciò che il cliente davvero sente, anche quando non lo dice apertamente.
CRM, multicanalità e AI: l’ecosistema tech in concessionaria
AD Motor si muove in un ambiente ad altissima densità tecnologica. Il CRM non è solo un database, ma il fulcro che collega BDC, sales, aftersales e marketing. Ogni azione, ogni touchpoint – anche su WhatsApp – è tracciato, misurato e integrato in un sistema che punta alla coerenza totale dell’esperienza.
E proprio l’uso di WhatsApp – in sostituzione delle classiche chiamate, oggi meno efficaci – rappresenta una delle scelte più funzionali alla relazione: comunicazione rapida, diretta e poco invasiva, che incontra le abitudini del cliente.
Intelligenza artificiale sì, ma con umanità
L’AI è già presente nei sistemi di marketing e vendite, dal copywriting automatizzato alla generazione di contenuti informativi su prodotti e differenze tra modelli. È integrata anche nei processi di ricontatto.
Ma attenzione: in un mondo premium, l’automazione non può sostituire il rapporto umano. Il cliente si aspetta attenzione, dialogo, personalizzazione. E questo resta un compito del team.
Un uso intelligente dell’AI, quindi, deve sempre prevedere un passaggio umano. Perché, come dice Serena, “non siamo più venditori, siamo consulenti”.
Local marketing e autenticità: i nuovi asset
AD Motor ha scelto di non uniformarsi alla comunicazione standardizzata della casa madre. Ha selezionato un frontman per i social – un volto giovane, autentico, con accento locale – che trasmette passione vera per il brand. Una comunicazione che funziona perché è riconoscibile, genuina, e crea connessione emotiva.
Anche l’errore o la gaffe dialettale, in questo contesto, diventa un elemento di empatia. “La gente se lo ricorda”, dice Schiavone. E nel mondo della riconoscibilità, vale oro.
Se anche nella tua azienda il marketing sta evolvendo da funzione di supporto a leva strategica, è il momento di fare chiarezza su processi, tecnologie e priorità. Con Sprint Zero puoi progettare il tuo ecosistema digitale su basi solide, integrando CRM, AI, customer experience e piattaforme marketing in modo coerente con il business.
Scopri Sprint Zero: il primo passo per portare vera innovazione nella tua organizzazione.