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Un’azienda tradizionale di fronte al cambiamento
Mancini Market nasce come parte del gruppo Mancini, realtà con oltre quarant’anni di esperienza nella progettazione di impianti per la lavorazione delle carni, sale di macellazione e sistemi di refrigerazione industriale. Un gruppo solido, abituato a muoversi nel mondo produttivo e tecnico, con filiali in Italia e all’estero.
La storia di Mancini Market inizia trent’anni fa con un modello tipico di quegli anni: la tentata vendita. Un parco di furgoni con agenti monomandatari che visitavano clienti macellai, laboratori e salumifici, offrendo attrezzature e accessori. Per tre decenni il passaparola e le relazioni di lungo periodo hanno sostenuto il business.
Ma sei anni fa, quando Mauro Romanelli è entrato come Direttore Commerciale, l’azienda si è trovata davanti a una verità disarmante: non esisteva neppure un sito internet.
Dall’offline al digitale
Il primo passo è stato portare online ciò che fino ad allora viveva solo offline. Creazione del sito web, presidio sui social – prima Facebook, poi Instagram e TikTok – e avvio delle prime campagne pubblicitarie digitali.
La svolta è arrivata con il concetto di lead generation. Non più attendere il passaparola o l’iniziativa dei singoli agenti, ma creare campagne verticali sui prodotti e intercettare potenziali clienti interessati. Un flusso che ha reso possibile costruire un database di contatti e avviare un percorso strutturato di vendita.
L’arrivo del CRM ha segnato un cambio di paradigma: gestione ordinata dei lead, tracciamento dei contatti, script di vendita più raffinati. Tutto questo ha reso più efficiente il lavoro degli agenti e ha posto le basi per un rapporto più solido con i clienti.
Il ruolo del Covid come acceleratore
La pandemia è stata uno spartiacque. Con i clienti chiusi e gli agenti impossibilitati a muoversi, Mancini Market ha dovuto reinventare l’interazione con il mercato. Le vendite si sono spostate sul telefono, la comunicazione è diventata più mirata, i lead sono stati lavorati con processi digitali.
È in quel momento che l’azienda ha registrato una crescita del 40% annuo, nonostante l’80-90% della clientela fosse ferma. Un risultato ottenuto anche grazie a un cambio di focus: non più parlare al singolo ristoratore, ma al proprietario di più locali, costretto a rinnovare e adattarsi.
Formazione come leva di business
La trasformazione digitale non si è fermata al marketing. Mancini Market ha compreso che per entrare in nuovi mercati serviva un posizionamento forte.
Così è nata l’Academy della Carne, una scuola di formazione per ristoratori e macellai che voleva diffondere conoscenze fino ad allora poco comuni, come la frollatura. Dieci anni fa parlare di carne maturata 30 o 40 giorni era quasi una provocazione; oggi è una pratica diffusa anche grazie a percorsi di formazione che hanno reso i clienti più consapevoli e predisposti all’acquisto.
Nel 2024 l’Academy ha fatto un salto ulteriore con il lancio del progetto Sommelier della Carne: un percorso formativo che unisce tecnica, cultura gastronomica e sostenibilità, formando figure capaci di valorizzare il prodotto a 360 gradi. L’evento inaugurale a Catania ha raccolto 120 partecipanti paganti da tutta Italia, confermando la forza dell’iniziativa.
Clienti più consapevoli, vendite più semplici
Il legame tra formazione e vendita è evidente. Un cliente che ha seguito corsi ed eventi non solo riconosce meglio il valore delle soluzioni, ma riduce i tempi di decisione. La formazione accelera la conversione e rende la relazione più solida.
Romanelli racconta di come spesso un corso sia stato la spinta definitiva all’acquisto di un macchinario: networking, conoscenza e consapevolezza diventano moltiplicatori della fiducia.
Oltre la vendita: il valore del post-vendita
Mancini Market non si è fermata alla fase di acquisizione. L’assistenza post-vendita è diventata parte integrante del modello. Le macchine di nuova generazione, digitalizzate e connesse in logica Industria 4.0, permettono diagnosi da remoto e interventi rapidi.
In pochi minuti si possono risolvere problematiche che in passato avrebbero richiesto giorni. Un valore aggiunto che differenzia l’azienda e consolida la fidelizzazione.
Un ecosistema integrato: marketing e vendite uniti
Un altro punto chiave è stato l’abbattimento delle barriere tra marketing e vendite. In Mancini Market i due reparti non sono più mondi separati, ma parti di un unico flusso di revenue. La comunicazione tra chi genera lead e chi li chiude è continua, con feedback immediati che permettono di ottimizzare processi e campagne.
Guardando al futuro
Le prospettive di crescita sono chiare: consolidare la posizione nel settore, ottimizzare ulteriormente i flussi di CRM e lead management, e continuare a investire nella formazione come leva strategica.
L’obiettivo dichiarato è diventare leader indiscusso nel proprio comparto, non solo come fornitore di macchinari ma come riferimento culturale e formativo.
Perché il caso Mancini Market conta
La storia di Mancini Market mostra come una PMI di stampo tradizionale possa affrontare con successo la trasformazione digitale. Non si tratta solo di strumenti o di canali online, ma di un cambio di mentalità: investire in competenze, integrare processi, innovare il rapporto con il cliente.
È la dimostrazione che il digitale non è un comparto accessorio, ma la spina dorsale di una nuova competitività.