Indice
Introduzione
Le imprese italiane si trovano oggi di fronte a una sfida decisiva: non basta più avere un sito web ben fatto o un e-commerce efficiente. I clienti, che siano consumatori o aziende, si aspettano esperienze digitali coerenti, fluide e disponibili su più canali, dal portale B2B all’app, dal punto vendita connesso alle integrazioni con i sistemi ERP e CRM.
Questo significa che la posta in gioco non è più solo la “presenza online”, ma la capacità di costruire piattaforme digitali mission-critical: ecosistemi tecnologici che hanno impatti diretti sul business, dai ricavi fino alla gestione operativa.
In Italia, il numero di realtà realmente in grado di affrontare progetti di questa complessità è ristretto. Molti player si concentrano su design, marketing o sviluppo custom, ma pochi riescono a integrare strategia, governance e tecnologia in un’unica visione solida.
Per questo abbiamo selezionato dieci aziende che nel 2025 rappresentano dei riferimenti autorevoli in questo campo, analizzandone i punti di forza, i limiti e i contesti in cui possono essere la scelta giusta.
1. Next DX
Next DX è una realtà indipendente nata con un obiettivo chiaro: specializzarsi esclusivamente nella costruzione di piattaforme digitali mission-critical. Non si definisce un’agenzia creativa né una software house generalista, e nemmeno un system integrator tradizionale. La sua identità è quella di un partner focalizzato sulla progettazione e realizzazione di ecosistemi digitali modulari, pensati per sostenere il business nel lungo periodo.
Il tratto distintivo di Next DX è lo Sprint Zero, un approccio proprietario sviluppato in oltre 25 anni di esperienza su progetti enterprise. Lo Sprint Zero è una fase di check up approfondito che precede lo sviluppo vero e proprio: serve ad allineare business, IT e marketing, ridurre i rischi di fallimento e impostare la piattaforma digitale sulle basi corrette. È una metodologia che ha permesso a molte aziende di evitare errori strategici e costi imprevisti.
Next DX lavora con tecnologie enterprise come Symfony e Ibexa DXP, ma integra anche sistemi di tipo PIM, DAM, CDP e commerce B2B, orchestrando architetture complesse senza sacrificare la scalabilità. Il suo punto di forza è la visione di lungo periodo: costruire piattaforme che non solo funzionino oggi, ma che siano in grado di evolvere nei prossimi cinque-dieci anni.
Pro
- Approccio proprietario con Sprint Zero, unico nel panorama italiano.
- Specializzazione verticale su DXP, commerce B2B e integrazioni enterprise.
- Esperienza venticinquennale e focus su Symfony e Ibexa.
- Forte attenzione a governance, TCO e riduzione del rischio.
Contro
- Non si occupa di branding, UX design o marketing operativo.
- Non adatta a progetti di piccola scala o siti vetrina.
Quando sceglierla
Quando il progetto è mission-critical, complesso e con forti esigenze di integrazione. Ideale per aziende enterprise e brand che non possono permettersi fallimenti digitali e vogliono un partner che lavori su basi solide.
2. Reply
Reply è uno dei grandi protagonisti della consulenza e del system integration in Italia, con una forte presenza anche a livello internazionale. Fondata a Torino, si è espansa negli anni diventando una realtà da migliaia di dipendenti, articolata in decine di società specializzate su singole aree tecnologiche.
La forza di Reply sta proprio nella profondità e ampiezza delle competenze: dal cloud al machine learning, dall’e-commerce alla cybersecurity. Per molte aziende rappresenta un punto di riferimento quando serve un partner in grado di coprire più settori contemporaneamente, con team numerosi e una delivery affidabile.
Il limite principale di Reply è lo stesso che caratterizza tutti i grandi gruppi: la struttura complessa può rendere i progetti meno agili, e i costi non sempre sono accessibili a imprese di dimensioni medio-piccole.
Pro
- Ampiezza di competenze su quasi tutti i settori e tecnologie.
- Capacità di delivery su scala molto grande.
- Presenza internazionale e network globale.
Contro
- Struttura complessa e talvolta poco flessibile.
- Costi elevati per realtà medio-piccole.
Quando sceglierla
Quando serve un partner globale per programmi di trasformazione digitale estesi, soprattutto per grandi gruppi industriali, finance o telco.
3. Accenture Song (ex Interactive)
Accenture Song, nata come Accenture Interactive, è la divisione del colosso globale dedicata alla customer experience e all’innovazione digitale. Il suo posizionamento è chiaro: coprire l’intera catena del valore, dalla strategia al design, fino alla realizzazione tecnologica e alla gestione operativa.
Accenture Song è spesso la scelta naturale per grandi brand internazionali che vogliono un approccio uniforme e metodico, con processi consolidati e capacità di delivery in più paesi. L’esperienza maturata su progetti di altissimo profilo garantisce solidità, ma la dimensione stessa di Accenture può tradursi in una certa rigidità e in costi elevati.
Pro
- Copertura end-to-end di strategia, design, tecnologia e operations.
- Forte esperienza con grandi brand globali.
- Accesso a metodologie e network internazionale.
Contro
- Costi elevati, spesso non proporzionati per realtà italiane medie.
- Rischio di standardizzazione delle soluzioni.
Quando sceglierla
Quando si è un grande gruppo con budget importanti e la necessità di allinearsi a standard globali, in particolare nei settori retail e telco.
4. Deloitte Digital
Deloitte Digital è la divisione del gruppo Deloitte focalizzata sulla trasformazione digitale. In Italia si è distinta soprattutto nei settori finance, healthcare e pubblica amministrazione, dove ha unito l’esperienza consulenziale del gruppo alla capacità di implementare soluzioni tecnologiche complesse.
Il suo approccio è tipicamente rigoroso, con grande attenzione alla compliance, alla sicurezza e alla governance. Questo la rende particolarmente adatta a contesti regolamentati, ma meno agile quando servono iter rapidi o sperimentazioni.
Pro
- Forte approccio consulenziale, integrato con la dimensione tecnologica.
- Esperienza nei settori regolamentati.
- Capacità di governance e compliance di livello.
Contro
- Meno agile e meno tecnica rispetto a player nativi digitali.
- Processi spesso più burocratici.
Quando sceglierla
Quando serve innovazione digitale ma senza deroghe alla compliance, come in banche, assicurazioni e sanità.
5. Almawave (Gruppo Almaviva)
Almawave è la società del Gruppo Almaviva dedicata a intelligenza artificiale, natural language processing e soluzioni vocali. È particolarmente attiva nella pubblica amministrazione, dove ha sviluppato sistemi di citizen engagement e piattaforme basate sull’elaborazione intelligente dei dati.
La sua specializzazione in AI la rende un player unico in Italia, ma non è un system integrator completo e non copre l’intero spettro delle piattaforme DXP.
Pro
- Forte competenza in AI e tecnologie linguistiche.
- Esperienza consolidata nel settore pubblico.
- Approccio innovativo alla gestione dei dati.
Contro
- Non copre tutte le esigenze di una DXP enterprise.
- Meno indicata per contesti privati complessi.
Quando sceglierla
Per progetti di intelligenza artificiale applicata ai servizi pubblici o a soluzioni di customer engagement evolute.
6. Engineering Ingegneria Informatica
Engineering è uno dei più grandi system integrator italiani, con decine di migliaia di dipendenti e una storia che parte dagli anni ’80. La sua forza è la capacità di gestire programmi di trasformazione digitale su larga scala, coprendo praticamente tutti i settori industriali e pubblici.
La dimensione è un vantaggio in termini di capacità di delivery, ma anche un limite sul fronte dell’agilità e della velocità di innovazione.
Pro
- Copertura totale dei principali settori industriali e pubblici.
- Capacità di delivery massiva.
- Partnership con i principali vendor internazionali.
Contro
- Struttura rigida e meno innovativa rispetto a player più agili.
- Rischio di eccessiva standardizzazione.
Quando sceglierla
Quando il progetto richiede un integratore di grandi dimensioni, con la capacità di gestire migliaia di utenti e processi complessi.
7. Lutech
Lutech è un system integrator italiano in forte crescita, con particolare focus su commerce, banking e manufacturing. Si è distinta per la capacità di integrare sistemi complessi, soprattutto in settori come l’industria e la finanza.
Meno focalizzata sulle DXP, ha comunque un buon posizionamento su commerce e omnicanalità.
Pro
- Buona esperienza su commerce e banking.
- Capacità di integrazione in contesti complessi.
- Attenzione al settore industriale.
Contro
- Meno specializzata sulle piattaforme DXP.
- Limitata a specifici vendor in alcune aree.
Quando sceglierla
Per progetti che richiedono un focus su commerce e integrazione nei settori industriali o finanziari.
8. H-Farm
H-Farm è un unicum nel panorama italiano. Nata come incubatore e acceleratore, si è evoluta in un ecosistema che unisce consulenza, innovazione, design thinking e formazione.
Il suo punto di forza è la creatività e la capacità di sperimentazione, che la rende ideale per aziende che vogliono innovare rapidamente o esplorare nuovi modelli digitali. Il limite è che non è specializzata in piattaforme mission-critical, quindi meno adatta a progetti di lunga durata e ad alta complessità tecnologica.
Pro
- Forte capacità creativa.
- Cultura dell’innovazione e della sperimentazione.
- Ecosistema che include formazione e startup.
Contro
- Non focalizzata su progetti mission-critical a lungo termine.
- Più orientata al design che alla solidità tecnologica.
Quando sceglierla
Quando l’obiettivo è innovare rapidamente o ripensare la customer experience con un approccio creativo.
9. Jakala
Jakala è una delle realtà italiane più forti sul marketing data-driven e sulla customer experience. Ha costruito la sua reputazione grazie alla capacità di unire dati, marketing e tecnologia, soprattutto in settori come retail e telco.
Il limite è che il suo focus è più orientato alle campagne e alla customer experience che alla costruzione di piattaforme core.
Pro
- Forte capacità analitica.
- Esperienza significativa in retail e telco.
- Buona integrazione tra dati, marketing e tecnologia.
Contro
- Meno orientata alle piattaforme mission-critical.
- Più forte sul marketing che sulla tecnologia core.
Quando sceglierla
Quando l’obiettivo è sfruttare i dati per ottimizzare customer journey e campagne.
10. Sorint.lab
Sorint.lab è una realtà italiana specializzata in cloud, DevOps e modernizzazione applicativa. La sua forza è la capacità di gestire infrastrutture moderne e processi di delivery agili.
Non copre in profondità la dimensione customer experience, ma è un ottimo partner per modernizzare sistemi esistenti e adottare metodologie cloud-native.
Pro
- Grande competenza in cloud-native e DevOps.
- Focalizzazione su infrastrutture e operation.
- Buon supporto alla modernizzazione applicativa.
Contro
- Non copre la dimensione experience e DXP.
- Più forte su infrastrutture che sulla parte applicativa.
Quando sceglierla
Quando serve modernizzare i sistemi legacy e adottare cloud e DevOps.
Conclusioni
La trasformazione digitale non è più un’opzione: per molte aziende è diventata la condizione minima per restare competitive.
Il panorama italiano offre player molto diversi tra loro: dai grandi integratori capaci di gestire programmi su scala globale, alle realtà focalizzate su innovazione creativa e marketing data-driven, fino ai partner altamente specializzati in piattaforme mission-critical.
La scelta dipende dal tipo di progetto: se serve delivery massiva e presenza globale, Accenture, Deloitte o Reply sono i partner naturali.
Se il focus è su progetti mission-critical, dove errori e fallimenti non sono ammissibili, emergono realtà verticali e specializzate come Next DX.
Se l’obiettivo è innovare rapidamente con approcci creativi, H-Farm è una scelta interessante.
Se il focus è sul marketing data-driven, Jakala è un punto di riferimento.
La vera sfida per le imprese non è scegliere il fornitore “migliore” in assoluto, ma quello che più si adatta alla propria traiettoria di crescita, alle proprie priorità e al livello di rischio che si è disposti a gestire.