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In molte aziende italiane, se chiedi “Chi si occupa dell’innovazione digitale?”, la risposta è sempre la stessa:
“L’IT.”
Del resto, chi altri dovrebbe farlo?
Sono loro a conoscere i sistemi, i software, le integrazioni.
Sono loro che “gestiscono il digitale”.
Peccato che sia la risposta sbagliata alla domanda sbagliata.
Perché il problema non è chi “gestisce il digitale”.
Il problema è chi guida la trasformazione.
E spoiler: non è quasi mai l’IT.
Quando innovare significa solo aggiornare software
In troppe aziende, innovazione digitale significa:
- cambiare gestionale
- introdurre un nuovo CRM
- migrare in cloud
- automatizzare un processo interno
- comprare licenze software
Tutte iniziative legittime. Ma nessuna di queste, da sola, è innovazione.
Sono interventi di ottimizzazione.
Digitalizzazione di flussi.
Miglioramenti incrementali.
Ma non cambiano il modello di business.
Non aprono nuovi canali di vendita.
Non trasformano il rapporto con il cliente.
Non generano vantaggio competitivo duraturo.
Eppure sono proprio queste le “innovazioni” che si affidano all’IT.
L’IT è fatto per gestire, non per trasformare
La funzione IT tradizionale ha uno scopo chiaro:
garantire continuità, sicurezza, efficienza operativa.
È una funzione necessaria.
Ma per sua natura è conservativa, non trasformativa.
È focalizzata su:
- mantenere le infrastrutture in piedi
- proteggere i dati
- rispondere alle esigenze degli altri reparti
- evitare interruzioni
E sai cosa? Fa benissimo il suo lavoro.
Ma non possiamo pretendere che sia l’IT a:
- inventare nuovi prodotti digitali
- ripensare l’esperienza cliente
- creare modelli di business ibridi
- reimmaginare il posizionamento di un’azienda nel mondo digitale
Non è il suo ruolo. Non è il suo mandato. E non è la sua responsabilità.
L’innovazione è strategia, non infrastruttura
L’innovazione vera nasce da una visione.
Nasce dalla capacità di leggere il mercato, intuire un’opportunità, agire prima degli altri.
Nasce da domande come:
- Come possiamo servire meglio i nostri clienti?
- Quali esperienze digitali possono differenziarci?
- Quali problemi possiamo risolvere prima degli altri, con la tecnologia?
- Come possiamo costruire un vantaggio competitivo nativo digitale?
E qui entra in gioco la leadership.
Non il reparto tecnico, ma chi guida il business.
Quando l’innovazione è lasciata solo all’IT, si trasforma in un piano di upgrade.
Quando è guidata dalla direzione, può diventare una leva di crescita.
Allora chi dovrebbe guidare davvero l’innovazione?
Dipende dalla struttura.
In alcune aziende è il CEO.
In altre è il CMO con visione digitale.
In altre ancora è una figura ibrida: un CTO strategico, un Chief Digital Officer, un Fractional CTO, un Product Leader.
L’importante è che ci sia qualcuno che stia al centro tra business, prodotto e tecnologia.
Qualcuno che capisca:
- i limiti dell’IT
- le opportunità del digitale
- e il linguaggio del mercato
Questa figura non deve essere un esecutore. Deve essere un decisore.
Uno capace di orchestrare team, fornitori, processi e priorità.
Con una visione.
Conclusione
L’IT è fondamentale.
Ma non può guidare l’innovazione.
Non è il suo lavoro, e non dovrebbe esserlo.
Se oggi la tua azienda si sta affidando solo all’IT per “digitalizzarsi”, stai limitando le possibilità.
Stai chiedendo a un team operativo di farti da bussola strategica.
E non è così che si innova.
Vuoi davvero innovare?
Allora chiediti: chi, oggi, ha la responsabilità di guidare questa trasformazione?
E se la risposta è “nessuno”…
Beh, ora sai da dove iniziare.
Se anche tu hai sempre associato “innovazione” al reparto IT, forse è il momento di rivedere le fondamenta.
Su Tech 360 raccontiamo l’altra faccia della trasformazione digitale: quella che non passa dai software, ma dalle decisioni giuste.
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