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Il paradosso italiano: tanta teoria, poca pratica
In Italia parliamo di Agile da oltre vent’anni, ma i sintomi di arretratezza sono evidenti: team che non scrivono test, product practice episodiche, committenti che comprano software “a peso” e fasi di design consegnate “a pacco” agli sviluppatori. Non è una questione di slogan o di cerimonie. È una questione di competenze, incentivi e responsabilità diffuse lungo tutta la filiera del prodotto.
Waterfall non è il nemico, è il contesto a deciderne l’uso
Il waterfall ha una sua logica in domini safety-critical e in progetti con vincoli di certificazione pesanti. Ma l’errore è applicarlo come default a prodotti digitali che vivono di apprendimento rapido. Qui serve iterazione: rilasci piccoli e frequenti, feedback loop stretti, misurazione di impatto e capacità di cambiare idea senza devastare budget e roadmap. Iterativo non significa anarchico: significa governare rischio e qualità in modo incrementale.
Dalla “consegna” al lavoro integrato: UX, UI e Dev nello stesso battito
Il modello “design prima, sviluppo poi” produce attriti e costi occulti. Decisioni di UX apparentemente innocue possono rendere impraticabili caching, performance o scalabilità. La soluzione è un product team trasversale che decide insieme fin dal giorno zero: product manager, designer e tech lead co-progettano, valutano trade-off, tengono insieme i quattro rischi di Marty Cagan (valore, usabilità, fattibilità, business) e l’etica del prodotto.
Dual-Track in pratica: discovery continua, delivery continua
La discovery non è un workshop a inizio progetto. È una funzione continua che osserva bisogni reali, aggiorna le ipotesi, valida con esperimenti. In parallelo la delivery costruisce in piccoli incrementi, sempre in produzione o in ambienti il più possibile equivalenti. Il ponte tra i due binari sono strumenti semplici e robusti: stakeholder map, opportunity solution tree, impact mapping, goal tree, metriche di outcome.
Qualità come proprietà del processo: TDD, CI/CD e DevOps
Scrivere test non è un vezzo. È il modo più economico per costruire qualità. TDD guida il design, riduce i bug, accelera i refactor. CI/CD con pipeline dichiarative e infrastruttura come codice consente rilasci frequenti e ripetibili. Tool comuni: GitLab CI per le pipeline, Terraform e Ansible per ambienti riproducibili. La disciplina conta più del tool: build automatizzate, test affidabili, ambienti coerenti, feature flag, monitoraggio e rollback veloci.
Product literacy degli sviluppatori: perché “capire il perché” è lavoro tecnico
Lo sviluppatore ha potere reale: traduce decisioni in codice. Senza contesto di business e comprensione dell’utente, anche il codice più “pulito” può essere inutile o dannoso. La responsabilità professionale include etica, impatto e sicurezza. Capire obiettivi, metriche e utenti finali è un requisito tecnico, non un extra.
Governance del feedback: mappe degli stakeholder e cicli brevi
Feedback in ritardo significa scoprire troppo tardi i problemi. Serve una mappa chiara degli stakeholder e canali strutturati di ritorno: demo su ambienti realistici, telemetria in produzione, usability test leggeri, interview cadenzate. Sprint da una o due settimane sono una buona base, ma l’obiettivo è continuous delivery con feature piccole e osservabili.
Che cosa chiedere a un fornitore e che cosa pretendere da sé
Per i committenti: smettere di comprare “software a capitolato”. Chiedere outcome, metriche, capacità di rilasciare spesso, suite di test e catena DevOps verificabile. Per i team: adottare TDD, pipeline, ambienti riproducibili, design congiunto, discovery continua e un owner del prodotto con mandato reale.
Risorse per alzare l’asticella
- Product Management Day
- Product Talk di Teresa Torres
- Inspired di Marty Kagan
- Start With Why di Simon Sinek
- Clean Code di Robert Martin
Partecipanti
🗣 GUEST: Raffaele Colace è Head of Operations e Co-Founder di 20tab, società di sviluppo e consulenza per progetti digitali. Qui ha reso concreta la sua grande passione per le metodologie Agile e Lean, che non smette mai di approfondire e studiare, mettendole in pratica con il team interno e con i clienti. L’interesse per il Product Management lo ha portato a creare insieme al suo team la prima e la più grande conferenza italiana sul tema: il Product Management Day.
🗣 HOST: Alex Pagnoni, Founder di Axelerant ed esperto di piattaforme digitali.